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Vedi in libreria un bel libro, con l’effigie del più forte giocatore di sempre, una sorta di GOAT per gli amanti del basket, con il titolo “AIR” in rosso “Bulls” e pensi “ecco l’ennesimo libro che specula sulla vita di Michael Jordan”.
Poi lo prendi tra le mani, vedi che è composto dalla bellezza di 560 pagine e dici “tante, cavolo, sarà un mattone”.
No, niente di tutto questo, il libro è scorrevole, scorrevolissimo, in questo, e non solo, si vede la bontà della penna di David Halberstam; del resto, stiamo parlando di un premio Pulitzer, e leggendo l’opera si può dire che sia ampiamente meritato.
Da lode anche la traduzione in italiano, di Alessandro Boggiani e Isabella Polli, che non intacca minimamente la scorrevolezza dell’opera, fermo restando che lo scrive un giornalista che, per forma mentis, è abituato ad approfondire le notizie.
Senza retorica
Se vi aspettate il solito pamphlet che glorifica le imprese di MJ, beh allora non acquistatelo, ma se invece volete conoscere meglio un personaggio mitico, descritto senza alcuna retorica, “AIR” è il libro giusto per voi.
Il filo conduttore dell’opera è certamente la vita del fuoriclasse dei Bulls, ma racconta anche gli scenari dell’evoluzione della NBA negli anni ’80 e ’90. Di fatto Jordan è il fil rouge del racconto, ma trovano non poco spazio anche tutti i grandi protagonisti di quel periodo, da Larry Bird a Magic Johnson, ai “Bad Boys” di Detroit. E proprio questa visione a 360° è uno degli aspetti vincenti del libro, che è su Michael Jordan ma non solo su Michael Jordan.
Gran voglia di vincere
David Halberstam non si ferma a raccontare il giocatore Jordan, l’uomo dell’ultimo tiro, magari scagliato con la lingua di fuori, esplora anche l’uomo, e lo fa raccontando un leader complesso, sempre a caccia della vittoria al punto che, per agguantarla, non esita a maltrattare anche i propri compagni. L’autore racconta non soltanto ciò che tutti sanno, ovvero la superiorità sul parquet di Jordan, ma aggiunge particolari inediti, di MJ, dei Bulls, sconosciuti al grande pubblico. Un esempio? La parte dedicata all’agente storico di MJ, David Falk.
Last Dance
Il libro è stato pubblicato, negli Stati Uniti, nel 1999 dalla casa editrice Randon House, che poi ne ha riproposto una nuova edizione. “AIR” arriva in Italia con oltre 20 anni di ritardo, sull’onda lunga del successo della serie televisiva, prodotta da Netflix, “The Last Dance” che proprio dal libro del compianto Halberstam trae innumerevoli spunti. In sostanza, le 560 pagine tratteggiano in maniera impeccabile non solo la carriera, ma anche la storia di Jordan, rendendo AIR forse il miglior libro di sempre sul numero 23 dei Bulls, sicuramente migliore del più famoso “The Jordan Rule”, superato forse soltanto da “Michael Jordan, la vita”, composto da ben 792 pagine, non a caso scritto da un altro apprezzato giornalista, Roland Lazenby, edito in Italia, nel 2014, dalla casa editrice 66thand2nd.
L’autore
David Halberstam, mancato nel 2007, è stato un giornalista e uno storico americano. Ha iniziato la sua carriera negli anni Cinquanta, raccontando il movimento per i diritti civili, per poi continuare nel decennio seguente come corrispondente per la guerra del Vietnam. In seguito, si è dedicato al giornalismo sportivo, parlando soprattutto di basket.
Nella sua carriera è stato insignito di tutti i premi più importanti per il giornalismo, compreso il Premio Pulitzer. Nei suoi libri è riuscito a unire la prospettiva di un grande storico, le conoscenze di un tenace giornalista sportivo e la passione di un tifoso, per ritrarre alcuni tra i giocatori e le squadre più famosi del mondo.