Un giovane frequentante le scuole superiori affetto da discalculia è un bravo giocatore di basket. Viene così convinto, in collaborazione con il padre del ragazzo, da un coach di un’importatne scuola ad entrare nella propria squadra a cui avrà accesso ad una probabile carriera da professionista. Tutto sembra andare abbastanza bene, finché l’ambizione di suo padre ex-giocatore di football, non mette la sua carriera a rischio. Il talento di questo ragazzo alla fine farà la differenza in campo e fuori dal campo, ma questa rapida ascesa gli darà anche l’opportunità di affinare la visione del suo sport e del suo stato di dilettante.
Amateur: un film su uno sport popolare ma con un nuovo soggetto
Un film sulla pallacanestro? Questo non è il primo né l’ultimo! Dalla commedia Space Jam con Michael Jordan al dramma Basketball Diaries con Leonardo DiCaprio, questo sport è molto popolare tra i registi e sembra essere lo sfondo perfetto per mettere in scena storie bellissime.
Amateur, disponibile su Netflix dall’inizio di aprile del 2018, al contrario di altri film del genere, non si concentra molto sul gioco in sé, ma piuttosto sui rapporti che esistono dietro le quinte e la mercificazione degli atleti (in questo caso un giocatore di basket).
Come si vede in Amateur, i giovani atleti promettenti sono spesso attirati dalla NCAA con l’offerta di borse di studio a scuole prestigiose e l’opportunità di vivere il loro sogno di entrare nella NBA. Alcuni giocatori di pallacanestro ci arrivano e guadagnano milioni, ma ovviamente questa non è la regola per tutti.
Guardando il film, è inquietante vedere fino a che punto alcuni allenatori cerchino di persuadere i giovani atleti, specialmente quelli che non hanno i mezzi finanziari per pagare un’istruzione privata, a lasciare tutto alle spalle per unirsi alla loro squadra. In Amateur, il regista evidenzia ciò che accade quando i giovani giocatori si fanno incantare di queste tattiche, per poi affrontare delle conseguenze devastanti.