Nel basket, nello sport, nella vita in generale le donne hanno dovuto sempre combattere per conquistare il proprio posto. Ma molte di loro ce l’hanno fatta, perchè? Per la loro bravura, tenacia e carattere. Per questo la conquista di ruoli di spicco è un traguardo che si assapora ancora di più, nonostante i pregiudizi, gli ostacoli, il ruolo “naturale” che si continua a ribadire essere quello di una donna.

Oggi quindi, nella Giornata Internazionale della Donna, vogliamo rendere omaggio ad alcune delle donne che hanno segnato la storia del basket. Ma facciamo un passo indietro, da quando le donne hanno iniziato a giocare a basket?

La nascita della pallacanestro femminile

La nascita della pallacanestro è ben nota: fu inventata nel dicembre del 1891 allo Springfield College, nel Massachusetts. Il suo creatore era un insegnante di ginnastica ma anche un dottore, James Naismith. Ma probabilmente in pochi sanno che, questo sport, è stato praticato solamente un anno dopo anche dalle donne grazie ad una insegnante di ginnastica. Sempre in Massachusetts, Senda Berenson Abbott presenta alle sue studentesse questo nuovo sport. Proprio così: nel 1892, per la prima volta, le ragazze giocano a basket! Da quel momento in poi le donne hanno iniziato la loro scalata.

Ann Meyers: la prima donna a firmare un contratto con una franchigia NBA

Ann Meyers non ha sicuramente bisogno di presentazioni ed è una delle più grandi stelle nella storia del basket. Talmente forte da firmare un contratto NBA. Ma la sua ascesa non è stata senza polemiche. La firma del contratto con l’NBA del 1979 per giocare con la squadra Indiana Pacers le costò non poche critiche. Ma Ann voleva semplicemente giocare con i migliori. E così Ann Meyers giocò nella Lega tra il ’79 e l’81 in quella che all’epoca si chiamava Women’s Basketball League.

Mabel Bocchi, un mito nella storia della pallacanestro italiana

Un altro mito del basket femminile che riguarda, in questo caso, il nostro Paese è Mabel Bocchi: otto scudetti con la Geas, quasi mille punti segnati e 121 presenze in Nazionale Mabel è la giocatrice più forte della storia del basket italiano. Inoltre è stata eletta miglior giocatrice ai Mondiali del 1975 e nel 2008 è stata inserita nella Hall of Fame.

Becky Hammon: la prima donna a guidare una squadra NBA

Becky Hammon ha fatto la storia diventando la prima donna ad allenare una squadra della NBA nel 2014 quando è stata ingaggiata da Gregg Popovich per unirsi allo staff dei San Antonio Spurs. Ha allenato per due volte la squadra della lega estiva degli Spurs e li ha portati a un titolo nel 2015. “Niente nella mia vita è stato facile, ho sempre dovuto lottare, ma io sono fatta per le sfide e per rompere gli schemi”.

Cecilia Zandalasini: una delle più giovani giocatrici ad esordire in WNBA

Fonte immagine: Womenhoops

Cecilia Zandalasini (Broni, 16 marzo 1996) è una cestista italiana, che gioca come ala nella WNBA per le Minnesota Lynx, oltre a vestire le maglie del Fenerbahçe e della Nazionale italiana. Dopo lo spettacolare Europeo del 2017 che l’aveva vista come una delle migliori marcatrici della competizione, aveva ricevuto una chiamata dalle Minnesota Lynx squadra che, poco tempo dopo, sarebbe diventata campionessa a stelle e strisce. Cecilia si è unita il 28 agosto 2018 alla compagine di Cheryl Reeve per le ultime 3 partite della sua stagione da rookie. Dopo soli due giorni ha debuttato ed è divenuta la quinta giocatrice più giovane ad esordire in WNBA.

Raffaella Masciadri: un’altra perla del basket italiano

Da sempre un esempio e modello da seguire per giovani e non, Raffaella rappresenta non solo una delle atlete italiane più titolate ma, in particolare, va evidenziato il suo grande lavoro svolto per il bene della pallacanestro e dello sport in generale, lavorando anche nell’Associazione Giocatori e nel Consiglio Nazionale del CONI di cui è stata eletta Presidente della Commissione Atleti nel 2017.

Concludiamo questo articolo condividendo con voi lo spot della Nike per celebrare la donna nella sua continua lotta per un’uguaglianza che dovrebbe essere naturale, quando invece deve essere una difficile e faticosa conquista.

1 commento

  1. Vi siete dimenticati della grande giocatrice Susanna Bonfiglio.
    Susanna Bonfiglio (Savona, 8 settembre 1974) è un’ex cestista italiana.

    Playmaker-guardia di 177 cm, ha giocato come professionista in WNBA con le Phoenix Mercury e in Serie A1 italiana con Priolo e Schio.

    Ha anche vestito la maglia della Nazionale, con cui ha vinto l’oro alle Universiadi 1995 e l’argento all’Europeo 1995.

    Indice
    Caratteristiche tecniche
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    «Come giocatrice non ce n’è a livello italiano forte quanto lei.»

    (Elena Fabbri, 12 novembre 2008[1])
    Playmaker e guardia tiratrice di grande talento ma limitata dagli infortuni[2], è stata definita come una persona semplice, determinata e coraggiosa[3].

    Carriera
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    Nei club
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    Susanna Bonfiglio ha iniziato a giocare a pallacanestro nella Cestistica Savonese quando aveva sette anni, nel 1981. Un anno con l’Auxilium Genova nella stagione 1988-89 allenata già da Savona da Enzo Franceri e giunge quindi in Sicilia, a Priolo.

    Nel 1990-91 è andata in prestito alla Filodoro Catania, società satellite della Trogylos. La formazione allenata da Gabriella Di Piazza (una squadra di sedici-diciottenni che devono fare esperienza e i cui elementi più rappresentativi sono proprio Bonfiglio e Giovanna Granieri) militava in Serie A2 e a fine stagione è retrocessa vincendo appena due partite. Contemporaneamente, lo stesso gruppo ha vinto il titolo di vice-campione d’Italia juniores[4].

    Dal 1991 in poi è a Priolo. Ha vinto nel 1995 il Premio Reverberi, nel 1995-96 e nel 2001-02 è stata la miglior marcatrice italiana di Serie A1 e nel 1998 è stata scelta dalla Gazzetta dello Sport quale miglior giocatrice italiana. Ha vinto uno scudetto nel 1999-2000. Nel 2000 è stata nominata MVP del Campionato italiano femminile di pallacanestro. Ha partecipato a due All-Star Game, nel 1995 e nel 2001[5].

    È stata la prima giocatrice Italiana a giocare nella WNBA nel 2002 con le Phoenix Mercury[6]. Nel 2003-04 ha giocato con la Famila Schio, insieme al suo allenatore Santino Coppa, e con le venete ha vinto una Coppa Italia[7]. Dal 2004 milita con l’Acer Priolo.

    La sua carriera è stata costellata da vari infortuni al ginocchio sinistro, a causa dei quali si è dovuta sottoporre a sette interventi chirurgici; a causa dell’usura alla troclea del femore, le è stata impiantata una protesi[3]. Un grave infortunio ha quasi pregiudicato la sua carriera, ma è tornata in campo nella stagione 2008-09. È stata operata nuovamente prima della stagione 2011-12, per poi tornare in campo[8]. Negli ultimi anni ha partecipato ad alcune edizioni del Basket Ball Camp dell’Etna[9][10][11].

    Nel 2013-14 dei motivi di salute (e le vicissitudini societarie) le hanno impedito di allenarsi con continuità[12]. Con il ritiro di Priolo dall’A1, per Bonfiglio si era parlato di una possibile collaborazione come consulente con il nuovo coach Andrea Bianca in Serie C[13], ma alla fine ha giocato solo una partita ed è poi passata alla Rainbow Catania nell’ambito di un progetto sulla comunicazione[14].

    In Nazionale
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    Ha esordito in Nazionale il 6 maggio 1994 nella vittoria per 89-85 contro la Nazionale russa; l’11 giugno 1995 ha segnato 24 punti ancora alla Russia e questo è rimasto il suo massimo score con le azzurre. In totale, ha disputato 89 partite segnando 645 punti[5]. Secondo l’archivio della FIBA, tuttavia, nella partita contro la Russia Bonfiglio segnò solo 22 punti[15].

    Con la Nazionale ha vinto la medaglia d’argento agli Europei del 1995. Con la nazionale Italiana Universitaria ha vinto l’oro in Giappone, a Fukuoka.

    Nel maggio 2012 è diventata testimonial dell’accordo tra FIP e FIPIC[16], con la prospettiva di valutare la partecipazione alle Paralimpiadi di Rio 2016 con la Nazionale italiana di pallacanestro in carrozzina[17].

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