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Si parla tanto di cervelli italiani in fuga, laureati validissimi che però da noi non riescono a trovare spazio o comunque un posto di lavoro all’altezza del loro talento. Ecco, non è esattamente la stessa cosa, ma al riguardo Nicolò Melli potrebbe dire la sua, visto che, dalle nostre parti, ha avuto occasioni e soddisfazioni, ma probabilmente senza mai ricevere quello che avrebbe meritato. Ed è così che anche lui, come tanti coetanei, ha fatto le valigie per consacrarsi all’estero, prima in Germania e Turchia e poi negli Stati Uniti.

Il grande esordio in NBA

Il grande esordio in NBA, con Melli capace di piazzare al debutto con New Orleans 14 punti, 2 assist e 5 rimbalzi nei 20 minuti che lo hanno visto in campo (cosa che lo rende il miglior italiano al debutto in NBA), fa quindi ripensare a questo uomo di 28 anni che forse avrebbe potuto dare di più anche nel suolo italiano. Se avesse avuto migliori occasioni.

Una soddisfazione personale non indifferente, sebbene i Pelicans abbiano dovuto alzare bandiera bianca contro i campioni in carica dei Toronto Raptors. Ora che potrebbe essersi aperto l’ultimo capitolo della sua carriera (augurandogli comunque che sia il più lungo possibile), è tempo anche di dare uno sguardo indietro, per vedere come Nicolò è arrivato in NBA, soprattutto dopo averla rifiutata già una volta.

Colui che respinse la NBA

Non era il momento giusto“, si giustifica lui, che ha avuto il merito di respingere le sirene americane, sogno per tutti. Ma Nicolò è stato bravo a capire che quello era il posto giusto ma al momento sbagliato, preferendo aumentare la sua esperienza in Europa prima di attraversare l’Oceano. Lui che grazie a mamma Julie, pallavolista americana, possiede anche passaporto statunitense. Da buon reggiano, Melli ha mosso i primi passi nella Pallacanesto Reggiana, strappando un contratto con l’Olimpia Milano già a 19 anni. L’esperienza milanese é durata cinque anni, uno dei quali speso in prestito alla Scavolini Pesaro per fare esperienza, e con l’Armani Nicolò é riuscito a laurearsi campione d’Italia nella stagione 2013-14.

La separazione dall’Olimpia

La separazione dall’Olimpia è arrivata nell’estate 2015, quando Melli é andato in Germania nelle fila del Bamberg, con cui ha vinto due volte il titolo tedesco, una Coppa ed una Supercoppa di Germania. Quattro titoli in due anni, non male, ma per Nicolò è poi arrivato il momento di crescere ancora. Ed ecco che nel suo destino é arrivato il Fenerbahce di Gigi Datome, compagno di nazionale e di spogliatoio ad Istanbul per due anni, nei quali il reggino ha portato a casa un titolo turco, una Coppa del Presidente ed una Coppa di Turchia.

Il resto è storia dei giorni nostri, con il passaggio ai Pelicans nell’estate 2019, dopo una “trattativa lampo di 12 ore, perché mi hanno subito convinto“, come racconterà Melli. Il quale ha pure dovuto saltare l’ultimo Mondiale per un problema al tendine, ma che adesso è pronto a riprendersi tutto con gli interessi con indosso la maglia azzurra, sebbene l’apice lo abbia raggiunto lontano dalla sua terra.

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