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Glory Road (Vincere cambia tutto) è un film del 2006, basato su una storia vera. Un film che parla di coraggio ma anche di grandi tematiche come il razzismo.

Può uno sport abbattere i muri della diffidenza?

La trama di Glory Road – Vincere cambia tutto

Don Haskins, 1965, è un allenatore di basket di una squadra di ragazze liceali. Gli viene proposto di allenare i Texas Western Miners, la squadra maschile del college di El Paso. La squadra è sinceramente messa male, sia dal punto di vista della preparazione atletica che dal punto di vista economico.

Haskins decide allora di investire di tasca propria e si mette alla ricerca di giovani talenti. La squadra viene formata da cinque bianchi e sette afroamericani, che non sono ben visti dalla mentalità razzista di quegli anni.

Eppure  la squadra dei Texas Western Miners registra risultati incredibili nel campionato 1965-66 con 23 vittorie e 1 sola sconfitta, centrando così l’ingresso al torneo finale del 1966 della NCAA.

Arriva la finale contro l’Università del Kentucky e viene schierato un quintetto base di soli giocatori di colore che vince con il punteggio di 72–65.

Don Haskins nel 1997 è diventato membro del Naismith Memorial Basketball Hall of Fame per i suoi successi ottenuti nel mondo universitario.

Recensione di Glory Road – Vincere cambia tutto

Il film è inserito in un contesto difficile: la discriminazione razziale. Come già sappiamo lo sport è in grado di appianare le differenze e di far superare la diffidenza.

Un bell’esempio è quello dell’allenatore Don che si affida al talento dei suoi giocatori senza tener conto dei fermenti politici e razziali in atto. Gli atleti per parte loro, pur essendo attaccati e discriminati continuano per la loro strada.

E quando si pensava che gli afroamericani non avrebbero mai avuto accesso ad uno sport come il basket, ecco che spunta un allenatore che crede in loro e cambia la storia.

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