Dieci partite giocate, altre venti da giocare prima di chiudere il discorso con la regular season. Ad esattamente un terzo di campionato, play-off esclusi ovviamente, la serie A1 offre già spunti interessanti di riflessione e di approfondimento. Una Milano che continua instancabile la sua corsa, Venezia prima avversaria, per arrivare ad uno sguardo più in generale di una stagione che vede una classifica ancora molto compatta.

Milano soffre in Europa ma vince in Italia L’Europa non è l’Italia, l’Eurolega non è la Serie A. Perchè se è vero che nel continente l’Armani sta facendo un po’ do fatica, è anche vero che dentro i confini italiani non c’è squadra che al momento possa tenere il passo della favorita, l’unica capace di essere a punteggio pieno dopo le prime dieci giornate di campionato. L’ultima vittoria è arrivata nel match contro Sassari, in una sfida che però ha evidenziato come anche Milano non possa mai dormire sogni tranquilli. In Sardegna gli uomini di Pianigiani hanno trovato un’ottima squadra spinta dalle prodezze di Bamforth (32 punti per lui) che ha imposto i supplementari ai campioni in carica prima di soccombere con il punteggio di 106-107. Una vittoria sofferta ma importante per Milano, che continua così a non perdere un colpo ed a mantenere a -4 Venezia, nell’ultimo turno vincitrice 70-59 contro Brindisi. Venezia continua a far vedere cose egregie (ottima la difesa, la migliore del torneo: soli 686 punti subiti), ed il ritorno al successo è stato molto importante per eliminare le scorie della sconfitta interna nel nono turno contro Varese. Una ripartenza immediata che farà sicuramente bene agli uomini di Walter De Raffaele.

Piani alti, si parla il dialetto lombardo La Lombardia è la regione che piazza più squadre al vertice della piramide italiana della pallacanestro, con ben cinque squadre (Milano, Brescia, Varese, Cantù, Cremona) su sedici in A, ma non si accontenta della sola quantità, ma vuole pure la qualità. Ed infatti, tre delle prime quattro sono lombarde, perchè oltre a Milano là davanti ci sono anche Varese e Cremona, entrambe a quota 14 punti, con Venezia unica “infiltrata” al secondo posto due lunghezze più avanti. Sta colpendo il momento di Varese, al quarto successo consecutivo (il settimo se si contano anche le coppe europee) nella sfida contro Torino. Un 77-60 che ha evidenziato una volta di più la gran forma dei biancorossi, mai in svantaggio in tutto il march spinti dai 17 punti di Archie ed i 16 di Scrubb. Dopo un bell’inizio Varese si è un po’ adagiata nel terzo tempo favorendo la rimonta di Torino in apertura dell’ultimo quarto fino al -3, ma poi Archie, Moore e Cain fanno respirare Varese che respinto l’assalto degli avversari gestisce per poi dilagare negli ultimi minuti. Bene anche Cremona, che con un caparbio 106-122 a Pesaro resta aggrappato al treno.

Classifica molto corta E’ una serie A che mantiene tutti sull’attenti, non concedendo a nessuno di distrarsi neanche per un attimo, perchè basta poco per perdere posizioni in classifica. Questo sta dicendo il campionato, che racchiude ben undici squadre in appena quattro punti. Dal 6° posto in giù infatti nessuno può sentirsi tranquillo, nè per l’accesso ai play-out e neanche per la retrocessione, visto in coda primeggia l’equilibrio: Torino, Cantù, Pistoia, Trento e Reggio Emilia si trovano tutte quante a quota sei punti. Davanti a loro, Brescia, Sassari e Pesaro che hanno raccolto sin qui quattro vittorie, precedute a loro volta da Trieste, Brindisi e Bologna, tutte e tre con dieci punti e distanti due punti dalla quinta piazza di Avellino. Dopo un terzo di campionato, guai a fermarsi.

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