Finalmente il momento più atteso da tutti gli appassionati di basket del Vecchio Continente è arrivato, al termine di un percorso fatto di 34 appassionanti giornate di regular season, di play-in e quarti play-off, tre dei quali terminati con appassionanti gara-5. L’appuntamento è per il fine settimana a Berlino, per le Final Four di Eurolega.
Quattro squadre si contenderanno il trofeo più ambito, con il Real Madrid, capolista della stagione regolare e agevolmente vincente, con un secco 3-0, nei quarti contro il Baskonia Vitoria del “guru” Ivanovic, a cercare il bis del trionfo dello scorso anno.
La compagine di Chus Mateo è l’unica squadra che arriva alla “Final” ancora imbattuta nella post-season, e, nella capitale tedesca, cerca due vittorie per appuntarsi sul petto il dodicesimo titolo di campione d’Europa. Il calendario, manco fosse stato scritto da un mago del thriller, li mette di fronte ai greci dell’Olympiakos Pireo, nel remake della palpitante finale della passata stagione, chiusa con la vittoria del Real, di una sola lunghezza.
Se il Real è arrivato a Berlino con un filo di gas, per l’Olympiacos, con i suoi tre titoli in bacheca – l’ultimo nell’ormai lontano 2013 – una delle compagini più blasonate del basket continentale, ha avuto un percorso ben più duro, terminato con la vittoria in Gara-5 a Barcellona, dopo una serie estenuante che potrebbe aver lasciato qualche scoria, nel fisico e nella mente, della compagine di coach Bartzokas.
I numeri fanno chiaramente capire la chiave tattica della partita, se si gioca ad alti punteggi, il Real è chiaramente favorito, non a caso, infatti, i bianchi di Spagna realizzano oltre 10 punti di media in più dei rivali, che però sono più bravi nella gestione della palla; i biancorossi del Pireo, infatti, ne perdono meno e ne rubano di più dei rivali. Di sicuro ci sarà da divertirsi, vista la presenza di tanti campioni; qualche nome? Yabusele e Campazzo su tutti, ma anche Hezonja, Tavares e Musa nel Real, Peters, Canaan e Williams-Goss nei greci.
Da ricordare che questa sfida è stata per tre volte la finale di Eurolega, con due successi del Real, nel 1995 a Saragozza, e nel 2015, a Madrid, ed uno dei “Reds”, a Londra nel 2013. Nella stagione regolare, gli almanacchi ci raccontano di due vittorie del Real, per 77-71 in Grecia, il 5 dicembre, per 90-85 a Madrid, il 25 gennaio.
Se la sfida tra Real Madrid ed Olympiacos è ricca di storia, quella tra Panathinaikos e Fenerbahce è forse meno affascinante dal punto di vista del blasone, ma comunque ricca di motivi, a cominciare dalla presenza, nei turchi, di tre ex, il coach Sarunas Jasikevicius, la guardia Calathes ed il centro Papagiannis, tutti ex beniamini dell’OAKA.
Greci e Turchi sono arrivati alle Finale con un percorso molto simile, vincendo serie a dir poco emozionanti. Il Panathinaikos ha eliminato il Maccabi Tel Aviv, confermando il pronostico, ma sudando le proverbiali sette camicie per sbarazzarsi degli israeliani, che pure erano avanti, 1-0 prima e 2-1 poi, nella serie. I turchi invece hanno eliminato, da “underdog”, il Monaco dell’MVP della manifestazione Mike James, eliminando i monegaschi al termine di una serie che è poco definire vietata ai deboli di cuore, caratterizzata dalla bellezza di tre vittorie esterne, l’ultima delle quali, decisiva, dei turchi nel Principato di Monaco, di una sola lunghezza, per 80-79.
La stagione regolare, nella quale il Pana ha chiuso al secondo posto, il Fener al sesto, fanno preferire gli uomini del turco, altro motivo di interesse, Ergin Ataman, che i più attenti ricorderanno anni fa in Italia alla guida di Mens Sana Siena e Fortitudo Bologna. I due precedenti stagionali, invece, sono terminati con un successo a testa; il Fenerbahce in avvio di stagione, era il 17 ottobre, terza giornata, vinse agevolmente a Istanbul per 83-69, mentre all’OAKA il Panathinaikos rispettò il fattore campo spuntandola per 74-63.
Al di là del pronostico, anche questa sarà una partita da leccarsi i baffi per gli appassionati, sul parquet berlinese ci saranno infatti campioni di livello assoluto, tra i quali spiccano, nei turchi, Hayes-Davis, top scorer dei suoi con 14,1 di media, Wilbekin e Motley, entrambi in doppia cifra quanto a punti realizzati, ai quali i greci rispondono con la stupenda stagione dell’ex NBA (Warriors, Miami, Lakers, Wizards) Kendrick Nunn e Mathias Lessort, che vantano, rispettivamente, 15,9 e 13,7 punti a partita.
Photocredits: Savino Paolella