Il giorno dopo la sconfitta nel derby con Elite, parla Edoardo Stanchi, amministratore delegato del Gruppo Stanchi e vicepresidente esecutivo di Athena Basket. Queste le sue parole:
“Ci tengo subito a dire che se le cose non vanno il primo responsabile sono io. Non è una frase fatta, ci credo realmente, è giusto che sia il presidente a mettere la faccia in certe situazioni. Probabilmente avrei dovuto intervenire prima su certe situazioni. Il derby perso con Elite, però, è anche la dimostrazione di un aspetto sul quale ritengo di avere avuto ragione. Si tratta di un concetto che ripeto da inizio anno. Siamo stati catapultati nella Serie A2, che è una favola bellissima, ma dove si gioca in un modo totalmente diverso. Non è un discorso tecnico o tattico, ma di mentalità. Del modo in cui si affrontano certe situazioni. L’ho detto stamattina al nostro direttivo: so come si gestiscono le persone e so che la base deve essere questa. Non abbiamo ancora la mentalità giusta per la categoria, d’altronde quasi l’80% di chi è in Athena, me compreso, non aveva mai fatto la Serie A.
Nel corso della partita con Elite c’è stato un parziale negativo di 8-0 e lì la partita è finita, perché non siamo più riusciti a rientrare. E’ questo il punto. Se non prepari la gestione dei momenti decisivi a livello mentale, poi le ragazze perdono autostima e finisce che perdi la partita. Faccio i complimenti ad Elite, che si è meritata la vittoria, perché è stata più brava di noi, ma non ritengo che la nostra squadra sia inferiore. Dal 27 maggio faremo una valutazione finale sulla stagione e inizierà quella nuova. Lavoreremo subito sulal mentalità. Per chi rimane e per chi verrà. In tutte le aziende, sportive e non, si fa così. Sono ancora più convinto di prima del progetto e dell’investimento su Athena, non sarà certo il risultato dei play-out a far cambiare le cose. Ho grandissimo rispetto per le ragazze che vanno in campo e fiducia nella squadra, non sono deluso da nessuno. L’unica pecca è stata quella di non aver capito che serve una mentalità differente e questo va detto con forza. Soprattutto alla vigilia dei play-out, dove ci giocheremo la stagione. Poi lo ripeto: se qualcuno pensa che in base al risultato, anche se dovessimo retrocedere, potremmo pensare di rivedere il progetto, si sbaglia di grosso. Il nostro percorso inizia dal 27 maggio e valuteremo il passato per poi decidere sul presente e sul futuro.