Era nell’aria, adesso c’è anche l’ufficialità, lo scudetto femminile sarà assegnato dal gran derby veneto tra Famila Wuber Schio ed Umana Reyer Venezia.
Le due formazioni, infatti, hanno raggiunto la finalissima grazie ai rispettivi successi di mercoledì sera in Gara-2. Successi arrivati al termine di partite davvero equilibrate che hanno divertito, ed emozionato il folto pubblico presente; tanto per capire al “Palaminardi” di Ragusa c’erano oltre 1500 spettatori.
La Reyer ha agganciato la finale espugnando il parquet della La Molisana Campobasso che pure ha lottato fino alla sirena finale, cedendo soltanto per tre lunghezze. Le ragazze di Sabatelli erano partite forte, stampando subito un parziale di 8-3, prese per mano da una super Kunaiyi-Akpanah; Venezia, però, ha reagito subito e, a fine primo quarto, vantava una lunghezza di vantaggio, sul 15-14, margine poi incrementato nel secondo periodo, fino al +7, sul 33-26, dell’intervallo lungo. In avvio di terzo periodo, le orogranata stampano un parziale di 5-0, allungando al +12 per poi salire, con sette punti di fila della Kuier, fino al +15, sul 45-30.
Tutto deciso? Ma proprio no, perché nel momento di maggiore difficoltà viene fuori lo sterminato orgoglio di Campobasso, con le sembianze di un parziale di 15-4 che rimette il gioco il confronto, tanto che all’ultimo intervallo i punti di vantaggio della Reyer sono soltanto quattro, sul 49-45. Il periodo finale è vietato ai cardiopatici, con Campobasso che le prova tutte per agganciare le rivali, arrivando fino ad un solo possesso di distanza ma lì ecco cinque punti consecutivi della Kuier, che spingono Mazzon a +7. Tutto finito? No, perché la Quinonez Mina segna due “triple” di fila, portando i suoi colori fino al -1, prima dei due liberi decisivi della Berkani. In una partita così equilibrata, determinanti i 14 rimbalzi in più catturati dalle venete che hanno così sterilizzato le 22 perse, troppe….
Tra le singole, nelle molisane 17 della Kunaiyi-Akpanah, con 8/13 al tiro, e della Quinonez Mina, in casa Reyer superba prestazione della Kuier, a quota 19, molti dei quali segnati nei momenti topici del confronto, bene anche la Shepard, in doppia doppia da 11 punti e 14 rimbalzi.
Grande equilibrio anche nella sfida di Ragusa, alla fine portata a casa, tra mille difficoltà, da Schio. Le Campionesse d’Italia uscenti, infatti, sono costrette a rincorrere per quasi tutta la partita, sprintando poi nel quarto finale. La compagine di Lino Lardo esce meglio dai blocchi di partenza ed in un amen vola sul +6, margine poi dimezzato da Schio alla fine del terzo periodo, grazie al buon inizio della Sottana. In avvio di secondo periodo la tripla della Verona vale il pareggio, ma Ragusa, con una super Spreafico, non si deprime ed allunga ancora andando all’intervallo lungo avanti di sei, sul 42-36. Il terzo periodo scorre sui binari di un sostanziale equilibrio, ed all’ultima pausa Ragusa conserva cinque lunghezze di vantaggio. Sembra il preludio per pareggiare la serie, ed invece nei 10’ finali viene fuori la classe di Schio; le venete prima rosicchiano il gap e poi la Reisingerova e la Guirantes lanciano la compagine di Dikaioulakos verso la finale, spuntando di una sola lunghezza.
Nelle siciliane, bella prova della Speafico, a referto con 19 punti in appena 27’ di utilizzo, con 3/5 nelle triple, e della Thomas (13), nelle Campionesse d’Italia quattro ragazze in doppia cifra, con il terzetto Reisingerova–Guirantes–Verona a quota 12.
Adesso spazio alla serie finale, al meglio delle cinque partite, la prima delle quali è in programma mercoledì prossimo 15 maggio. Nelle due sfide di stagione regolare, da registrare un successo per parte: a Venezia le ragazze di Mazzon la spuntarono di dieci, nel ritorno vittoria di Schio per 60-56.
Nello stesso giorno, mercoledì 12 maggio, inizierà anche la serie finale dei playout, al meglio delle tre partite, nelle quali la Repower Sanga Milano e la O.ME.P.S. Battipaglia si contenderanno la salvezza. I due confronti nella stagione regolare sono stati entrambi vinti dalle lombarde, di tre a Milano, di quattro in terra campana.
Photocredits: Passalacqua Ragusa