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EUROLEGA
Finisce con una bella vittoria di Milano il gran derby tricolore di Eurolega, contro gli eterni rivali della Virtus Bologna. La compagine guidata dal grande ex Ettore Messina gioca un’ottima partita, ma alla fine si ritrova in mano un successo che rischia di trasformarsi nella classica vittoria di Pirro. I milanesi, infatti, ad una giornata dalla fine, sono ancora lontani dal raggiungere l’obiettivo minimo del Play-In, un traguardo che salverebbe la stagione, a dir poco altalenante, in Eurolega.
Tonut, in un periodo smagliante di forma, e compagni non sono più padroni del loro destino, in quanto anche una vittoria sul campo neutro di Belgrado, contro il tranquillo Maccabi, non sarebbe sufficiente ad agganciare il decimo posto, se non accoppiata alle contemporanee sconfitte dell’Efes Istanbul e del Partizan Belgrado.
E qui casca l’asino, con turchi e serbi impegnati, nell’ultima giornata, contro squadre che non hanno più nulla da chiedere al torneo, la Stella Rossa ed il Valencia. La Virtus invece, in serie nera da sei partite in Europa, è sì certa di partecipare al Play-In ma deve vincere contro Baskonia, per evitare di iniziare la corsa alla post-season con una terribile trasferta ad Istanbul. Regolare la compagine di Ivanovic non sarà semplice, anche lei arriverà a Bologna con le motivazioni a mille, in una partita che di fatto vale l’ottavo posto.
Tornando alla sfida di Milano, si è ben presto pitturata del rosso lombardo, complice anche un evidente fragilità difensiva della Virtus, che non a caso ha concesso ai padroni di casa un gran bel 65% da due punti, concedendo penetrazioni anche a giocatori dalla limitata esplosività fisica.
Milano ha chiuso il primo tempo avanti di 12, per poi allungare definitivamente nel terzo periodo, nel quale è arrivata anche a +21. Tra i singoli, sontuosa doppia doppia, da 18 + 11 rimbalzi, di Mirotic, 15 di Tonut, al suo top in Eurolega, mentre nella Virtus da salvare il solo Shengelia, con 21 punti all’attivo top scorer del confronto.
EA7 Emporio Armani Milano – Virtus Segafredo Bologna 90-75
Parziali: 22-18; 46-34; 73-53; 90-75
Olimpia Milano: Tonut 16, Melli 13, Napier 8, Shields 11, Mirotic 18; Lo 2, Poythress 8, Ricci, Hall 8, Hines 4, Voigtmann 3. N.e.: Flaccadori. All.: Messina.
Virtus Bologna: Belinelli 13, Pajola 7, Shengelia 21, Dunston 2, Dobric 6; Lundberg 2, Lomazs 2, Hackett 1, Mickey 5, Polonara 8, Zizic 5, Abass 3. All. Banchi.
FIBA EUROPE CUP
Il lungo viaggio della Itelyum Varese nella FIBA Europe Cup termina dove era iniziato, in Turchia. La compagine lombarda viene eliminata in semifinale dai turchi del Bahcesehir, che così tornano a disputare la manifestazione vinta appena due anni fa. Già lo striminzito successo dell’andata, di un solo punto, non lasciava grandi speranze a Mannion e compagni, che alla fine cedono di otto lunghezze, per 81-73.
Dispiace soprattutto per l’andamento della partita, con Varese che, nonostante una serataccia al tiro, era riuscita a rimettersi in corsa dopo aver chiuso il terzo periodo sotto di nove; a soli 5’ dalla fine, infatti, la Itelyum non solo era avanti di due, ma sembrava avere in mano l’inerzia del confronto ed invece il sogno si è infranto sul più bello.
Il coach turco, Radonjic, ha chiamato un minuto di sospensione, dal quale i suoi sono usciti con gli occhi della tigre, stampando tre triple consecutive determinanti nella vittoria del Bahcesehir. Causa della sconfitta, la lieve inferiorità a rimbalzo, ma soprattutto la scarsa percentuale, un misero 36,4% (8/22) da due punti e la prestazione da dimenticare del suo giocatore più rappresentativo, Nico Mannion, autore di appena 5 punti con uno scarno 2/13 dal campo.
Bahcesehir College – Itelyum Varese 81-73
Progressivi: 26-21; 47-39; 59-51; 81-73
Bahçeşehir College: Ozmizrak ne, Baygul, Kell 10, Guven ne, Boutsiele 25, Arna 5, Taylor 5, Scrubb 12, Candan, Cavanaugh 4, Yilmaz, Bouteille 20. Coach: Dejan Radonjic.
Itelyum Varese: Mannion 5, Ulaneo 6, Spencer 6, Woldetensae 9, Zhao ne, Moretti 13, Virginio ne, McDermott 20, Besson 6, Brown 8. Coach: Tom Bialaszewski.
Photocredits: Savino Paolella