Cosa ci hanno detto le prime partite della nuova stagione in NBA? Poco, considerando che siamo praticamente all’inizio di una competizione lunga e stancante, capace di regalare colpi di scena e sorprese, soprattutto nella fase più calda e decisiva.

Per ora i Toronto Raptors guidano la Conference Est con nove vittorie (l’ultima contro i Lakers) ed una sconfitta, forti di un sei su sei tra le mura di casa, e sono davanti pure nell’Atlantic Division. Nella Conference però occhio a Milwaukee Bucks, che hanno una partita in meno ma che possono agganciare i Raptors, con otto successi ed una sconfitta in nove partite. Milwaukee è davanti nella Central Division, dove però deve guardarsi dall’Indiana Pacers, terzi nella Conference Est con sette vittorie in dieci match.

Nella Ovest invece Golden State Warriors guida con nove trionfi su dieci partite, con un bel cinque su cinque in casa, così come i Denver Nuggets, i quali hanno una partita in meno e con un bilancio di otto vittorie su nove. Denver guida la Western Division, mentre Golden State comanda nella Pacific. Nella Conference Ovest gli Spurs di Marco Belinelli sono momentaneamente al quarto posto con sei vittorie e tre sconfitte, spinti da DeMar DeRozan (media di 27,6 punti a partita per lui), dietro ai Blazers (sette vittorie su dieci) mentre qualche difficoltà in più stanno incontrando i Clippers di Danilo Gallinari, usciti vincitori in appena cinque dei nove match disputati. Hanno poco da ridere anche nell’altra faccia di Los Angeles, quella dei Lakers, che nonostante l’arrivo di Lebron James sono andati incontro a ben sei sconfitte in dieci partite, e sono appena al 12° posto nella Conference Ovest. Il tonfo casalingo con Toronto (107-121) mette ancor più in discussione coach Walton.

Passando ai singoli, menzione speciale per Stephen Curry, autore di un grande inizio di stagione con i suoi Warriors. Per l’americano una media di 32,5 punti a partita, dato fin qui irraggiungibile per tutti,  pure per  Blake Griffin, che vanta un 28,6 nelle fila dei Clippers, e Jooel Embiid, fermatosi a 28,4 con Philadelphia (5^ posto in classifica nella Conference Est per i Sixers). Bene anche Kevin Durant (28,3) e Damian Lillard (28.1)

Stagione ancora molto lunga e che probabilmente non ha ancora svelato le vere forze in campo, con i ritmi forsennati della NBA che solo a campionato inoltrato svelerà i nomi dei più forti.

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