Giugno è mese di verdetti anche nel dorato mondo della NBA, al termine di una infinità di partite, solo nella stagione regolare ciascuna squadra ne gioca 82, siamo arrivati all’epilogo, il punto in cui lo show del basket a stelle e strisce trova la sua sublimazione, le “Finals 2024”, nelle quali due squadre si giocano il tanto ambito titolo di campioni del mondo, con annesso anello riservato ai vincitori.

A contenderselo, in una serie al meglio delle sette partite, sono rimaste in due, i blasonatissimi Boston Celtics ed i sorprendenti Dallas Mavericks, arrivati alla finale senza dannarsi troppo l’anima nelle rispettive finali di Conferences.

Gli eredi dei mitici Bill Russell e Larry Bird si sono sbarazzati agevolmente degli Indiana Pacers, spazzati via con un secco 4-0, con un’unica partita, la prima, nella quale i “Pacers” sono veramente andati vicini alla vittoria, poi arrisa a Boston al termine di un’overtime.

Qualche problema in più lo hanno avuto i “Mavs”, comunque agevolmente vincenti contro i Minnesota Timberwolves, protagonisti della grande sorpresa di questi playoff, l’eliminazione dei campioni uscenti di Denver, nonostante le magie di “The Joker” Jokic, non a caso nominato MVP della stagione. Dallas, presa per mano dalle grandi prestazioni di Luka Doncic e Kyrie Irving, l’ha spuntata per 4-1.

Dallas acciuffa per la terza volta nella sua storia le “Finals”, tornando a lottare per i mitici anelli dopo un’assenza durata 13 lunghi anni, molti dei quali trascorsi in un’aurea mediocritas nella Western Conference. A prescindere da chi poi la spunterà, le due franchigie conquistando la finale sono comunque entrate nella storia; infatti, Celtics e Mavs sono due delle appena quattro squadre capaci di arrivare alle Finals in ciascuno degli ultimi tre decenni.

Nelle “Finals” si affrontano due squadre diverse per caratteristiche tecniche, ma anche quanto a tradizione; i Celtics, infatti, sono, assieme ai Los Angeles Lakers, la squadra con il più elevato numero di titoli in bacheca, ben 17, numero che fa impallidire l’unico anello conquistato dai texani, nel lontano 2011, quando i “Mavs” furono trascinati dalla loro superstar, il tedesco Dirk Nowitzki.

Dicevamo delle diverse caratteristiche delle due compagini; i verdi del Massachusetts sono squadra dal grande talento offensivo, che ha sublimato il tiro da tre punti ad architrave del suo gioco, tanto che il 47% delle loro conclusioni arriva da oltre l’arco. Con così tante conclusioni da tre punti, diventa quasi automatico che siano proprio i Celtics la squadra con il miglior coefficiente offensivo della lega, ed una delle migliori quanto a rimbalzi difensivi catturati.

Se le stats di Boston nei playoff sono rimaste sostanzialmente le stesse, Dallas ha spinto sull’acceleratore, presa per mano dai suoi due califfi, lo sloveno Doncic, ormai una star a tutto tondo, e l’ineffabile Kyrie Irving, uno in grado, se in giornata, di battere qualsiasi avversario. Proprio “Batman” sarà probabilmente il giocatore più atteso, non solo per la sua innata classe, ma per il fatto di essere il classico ex di turno, avendo vestito la casacca dei Celtics, indossata dal 2017 al 2019.

Un rapporto mai sbocciato compiutamente, tanto che nei playoff del 2022, in maglia Nets, mostrò il dito medio ai propri tifosi.

Chiare le chiavi della serie; da una parte la precisione da tre punti, la maggior compattezza e la miglior qualità complessiva dei Celtics, tra l’altro favoriti anche dal vantaggio del fattore campo, dall’altra il super momento di Doncic e Irving, due che, se giocano al loro top, possono battere chiunque. Una cosa, però, appare certa, non mancheranno le emozioni e lo spettacolo, al “Boston Garden” ed alla “American Airlines Center” di Dallas.

Photocredits: NBA.com

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