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Vediamo cosa ci ha riservato il fine settimana, sia nei due tabelloni dei playoff che nella fase salvezza.
TABELLONE ORO
Continua il momento d’oro della Pallacanestro Trieste, arrivata con i bioritmi al top nel momento più importante della stagione; i giuliani, dopo aver eliminato con un secco 3-0 Torino, iniziano le semifinali con il botto, espugnando il parquet della testa di Serie numero 1, la Unieuro Forlì. Lo fanno al termine di una partita dominata in lungo ed in largo, come racconta il netto 72-49 finale. Ad indirizzare il confronto già i primi 10’, terminati con Trieste avanti di 10, sul 20-10, margine poi incrementato fino al netto +16 dell’intervallo lungo. Nel terzo periodo, Forlì prova a tirar su la testa, tornando a -10, ma nel terzo periodo ecco un’altra sgommata, con le sembianze di un parziale di 24-11, di Trieste, alla fine agevolmente vittoriosa. Trieste gioca una partita sontuosa, dominando anche a rimbalzo (51-28), mentre Forlì è stata troppo brutta per essere vera. Nei forlivesi 10 a testa di Xavier Johnson, ma con 2/10 dal campo, e Valentini (3/10), per Trieste 20 di Candussi, che tira con 4/8 nelle triple, e 17 di Ruzzier, con 5/8 dal campo e 4/4 dalla lunetta.
Ben più equilibrio nell’altra semifinale, quella tra Acqua San Bernardo e Apu Old Wild West Udine, giocata di fronte ad uno stupendo spettacolo di pubblico. Ne esce una partita dai punteggi bassi, nella quale ad uscire meglio ai blocchi di partenza è Udine, avanti anche di 5 nel primo quarto, prima della rimonta di Cantù che chiude il periodo avanti di tre lunghezze, margine incrementato nel secondo quarto fino al +10, poi chiuso dai lombardi avanti di sette. Nel secondo tempo è adrenalina pura, con Udine che rimette in piedi la partita già nel terzo periodo, chiuso avanti di uno. Nei 10’ finali Cantù ribalta subito il punteggio, riuscendo poi a resistere al ritorno della Old Wild West, alla fine sconfitta di sole tre lunghezze, sul 64-61. Se il buongiorno si vede dal mattino, sarà una serie lunga ed emozionante. Nei canturini, cinque uomini in doppia cifra, con la coppa Bucarelli – Solomon a 13, in casa Udine 20 di Alibegovic, che tira con 7/11 da due punti e 3/6 da oltre l’arco.
Domani di nuovo in campo, con riflettori puntati su Forlì, dove l’Unieuro proverà ad impattare la serie, mentre è atteso grande equilibrio nel confronto tra Cantù ed Udine.
TABELLONE ARGENTO
Parte con il piede giusto la grande favorita di questo tabellone, i Trapani Shark; la compagine di Andrea Diana, infatti, regola in Gara-1 la Tezenis Verona, per 78-71, prendendo in mano la partita fin dalla tripla di Mollura dopo 17”. I siciliani chiudono il primo quarto avanti di 11, sul 28-17, tirando, nei primi 10’, con un super 9/13 dal campo, con quattro triple segnate su altrettanti tentativi. Nel secondo periodo, Verona aumenta la pressione in difesa ed all’intervallo lungo è sotto di sole cinque lunghezze.
Al rientro dagli spogliatoi, Trapani tiene sempre in mano il punteggio, ma Verona rimane a ruota, arrivando fino al -1 a 3’24” dalla sirena finale. Lì Trapani infila un parziale di 4-0 che dà il la alla vittoria, poi perfezionata con il finale di 78-71, nonostante a 40” dalla fine Verona abbia avuto in mano la palla del sorpasso. Determinante, nella vittoria siciliana, la miglior percentuale, 64 contro 42, nel tiro da due e la lieve supremazia a rimbalzo. I siciliani portano cinque uomini in doppia cifra, con J.D. Notae che ne mette 23 in 25’ di utilizzo, con 5/8 da due e 3/6 da oltre l’arco. A Ramagli non bastano i 25 di Devoe, top scorer del match, che tira con 9/18 dal campo.
Conferma il fattore campo anche la Flats Service Fortitudo Bologna, ma che sofferenza per regolare la Sebastiani Rieti, protagonista di una partita impeccabile fino al termine del terzo periodo, con i laziali avanti nel punteggio, sia pure di sole tre lunghezze. Nel periodo finale, però, la “Effe” chiude le maglie in difesa, costringendo l’attacco di Rossi a segnare la miseria di tre punti, forzando Spanghero e compagni a 7 palle perse ed a uno deficitario 1/9 dal campo, numeri che tarpano le ali al desiderio di vittoria di Rieti, avanti anche di nove sul finire del terzo periodo.
A fare la differenza, in una partita che ha visto spesso la Fortitudo ad inseguire, la supremazia felsinea a rimbalzo – 38 a 31 il conto dei “rebounds” – e le troppe palle perse di Rieti, alla fine ben 19. Nella Fortitudo, 13 di Deshawn Freeman, con il gustoso contorno di otto rimbalzi, e 10 di Ogden; negli ospiti, 13 a testa di Marco Spanghero, con 5/9 dal campo, e Jazz Johnson.
Domani c’è in calendario gara-2, con la Fortitudo e Trapani che proveranno ad ipotecare la serie andando 2-0, mentre Verona e Rieti proveranno ad impattarla.
FASE SALVEZZA
Nel mini-girone a sei squadre dalle quale scaturiranno le ulteriori quattro retrocesse, la giornata sorride alla HDL Nardò, che batte la capolista Sella Cento. I pugliesi la spuntano per 83-78, al termine di un confronto a dir poco equilibrato, deciso dallo sprint di Nardò negli ultimi minuti di gioco. A far esultare i pugliesi i quattro uomini in doppia cifra, ma soprattutto la prova sopraffina di Wayne Stewart, alla fine autore di 26 punti, con 10/18 dal campo. Negli emiliani, 18 di Bruttini, con 6/8 al tiro e 15 di Mussini. Con questi due punti Nardò consolida il secondo posto, portando a quattro i punti di vantaggio sulla Umana Chiusi.
Infatti, i toscani si fanno infilzare a domicilio dalla quasi retrocessa Moncada Agrigento, corsara in terra toscana dopo ben due tempi supplementari, con grande rammarico di Chiusi, avanti di 12, sul 45-33, all’intervallo lungo. A quel punto, la partita sembrava indirizzata, invece nel terzo periodo Tilghman e compagni si sono smarriti, incassando un parziale di 24-7 che ha capovolto la partita, permettendo ai siciliani di mettere la testa avanti. Da lì in poi il confronto è vietato a chi ha le coronarie deboli, con Agrigento che la spunta dopo 50’ di battaglia, capitalizzando i 20 di Ambrosi, i 19 di Polakovic, con 7/9 dal campo, ed i 18 di Cohill. A Pistoia, invece, non bastano i 26 di Visintin, che tira con 9/14 dal campo, ed i 14 di Stefanini, che però mette solo una delle sette triple tentate.
Chi spreca una grossa occasione per avvicinarsi alle prime due piazze è la Luiss Roma, fermata in volata nel derby laziale dalla Benacquista Latina. La compagine di Giancarlo Sacco, nonostante sia ormai certa della retrocessione, continua a rendere onore al campionato e la spunta in volata, dopo aver avuto, nel corso del confronto, anche 12 lunghezze di vantaggio. In una partita dai bassi punteggi, Latina vince per 67-65, mentre Roma paga la scarsa vena del fromboliere Sabin – solo 6 punti con 3/13 al tiro – di fronte ai 21 di Moretti (8/10) ed ai 15 di Alipiev.
Photocredits: Andrea Cecere