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Il tratto distintivo dell’Olimpia Milano in questa stagione è la discontinuità di rendimento; lo si visto anche negli ultimi giorni, con la compagine di Messina capace di passare dalla “Caporetto” di Berlino al colpaccio su uno dei parquet più caldi di tutto il Vecchio Continente, quello del Partizan Belgrado.

Una vittoria fondamentale, quella dei lombardi, per rilanciarsi in classifica; adesso, infatti, l’EA7 Emporio Armani è ai margini della zona play-in, con il record di 4 vittorie e 6 sconfitte. In terra serba, Ricci e compagni giocano la migliore partita stagionale, in termini di approccio e voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo, e riescono a non affondare quando la partita sembrava pitturarsi dei colori Partizan, avanti di 12 a metà del secondo periodo.

Nel momento peggiore, cambia tutto, Milano stampa un parziale di 12-0 rimettendo in parità il confronto, grazie alle trame orchestrate da un ottimo Nico Mannion. Da quel momento in poi la partita vive di grande equilibrio, rotto nel finale dall’Olimpia Milano, brava a sfruttare la grande difesa nel periodo decisivo, nel quale il Partizan segna appena 16 punti, e la grande esperienza dei suoi nella volata finale.

In casa Milano ben cinque uomini in doppia cifra, con Mirotic top scorer del confronto a quota 19, con 6/12 al tiro e 9 rimbalzi, Leday a 13, gli stessi realizzati da Mannion, con il gustoso contorno di 7 assist.

Partizan Belgrado – EA7 Emporio Armani Milano 81-88

Parziali: 22-19, 42-38, 65-64, 81-88

Partizan: Davies 17, Lundberg 2, Ntilikina 9, Bosnjakovic 2, Bonga 7; Jones 12, Washington, Pokusevski 9, Jones 6, Mike ne, Koprivica ne. All.: Obradovc.
Milano: Dimitrijevic 3, Bolmaro 11, LeDay 13, Ricci 3, Mirotic 19; Mannion 13, Causeur 8, Brooks 10, Diop 6, Caruso 2, McCormack, Flaccadori ne. All.: Messina.

Se Milano ritrova il sorriso, la Virtus Bologna deve incamerare un’altra sconfitta, stavolta contro i campioni uscenti del Panathinaikos. Per le “V Nere” si tratta dell’ottavo stop nelle dieci giornate andate in archivio, pessimo record che lascia la compagine di Luca Banchi nello scomodo ruolo di fanalino di coda del torneo, a braccetto di Alba Berlino e Partizan Belgrado. Al di là dell’ennesima sconfitta in una Eurolega che pare stregata, i felsinei ci mettono tanto cuore rimanendo in partita sino alla sirena finale, se è vero, ed è vero, che a 8” dalla sirena finale erano sotto di soli 2 punti, grazie ad una tripla di un ritrovato Clyburn, alla fine autore di 18 punti. Gli sforzi, però, non bastano ed alla fine i due punti la via della Grecia, con il Pana che li merita per aver condotto per quasi tutta la partita, anche se qualche errore, incredibile la schiacciata del pareggio sbagliata da Cordinier, e la poca lucidità della Virtus, sottolineata a fine partita da coach Banchi, gridano vendetta. Oltre a Clyburn, top scorer dei suoi a quota 18, secondo solo all’ex stella NBA Nunn (20), solita, concreta prova di Shengelia (17). In doppia cifra anche Cordinier, a 12, con 3/8 al tiro.

Virtus Segafredo Bologna – Panathinaikos AKTOR Atene 77-82

Parziali: 18-19; 43-46; 61-68; 77-86

Virtus Bologna: Cordinier 12, Belinelli 4, Pajola 8, Clyburn 18, Shengelia 17, Hackett 3, Grazulis ne, Morgan, Polonara 4, Diouf 4, Zizic 7, Tucker. All. Banchi.
Panathinaikos: Kalaitzakis, Moraitis ne, Sloukas 10, Osman, Samodurov ne, J. Grant 11, Papapetrou 9, Nunn 20, Lessort 16, J. Hernangomez 4, Mitoglou 5, Yurtseven 7. All. Ataman.

Photocredits: Savino Paolella

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