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Quanto vi piacerebbe, cari appassionati di basket, ammirare tutti assieme i grandi protagonisti della storia di quel meraviglioso sport che è la pallacanestro, a prescindere dalla loro nazionalità e dall’epoca in cui hanno mostrato tutto il loro talento?
Chiaramente si tratta di un sogno, reso meno tale dalla lettura di “Le Leggende del Basket”, il bel libro di Giulio Mola, edito da Diarkos, dinamica casa editrice romagnola.
Già, perché nelle oltre 400 pagine dell’opera, scritte con stile accattivante e scorrevole, il giornalista de “Il Giorno” passa in rassegna i campioni che hanno scritto la storia della palla a spicchi in tutto il globo terracqueo. Ovviamente la parte del leone la fanno i campioni “star & stripes”, ma non mancano i rappresentanti del Vecchio Continente ed anche alcune leggende azzurre.
Gli italiani
Tra questi spicca, ad esempio, Pierluigi Marzorati, cui l’autore dedica un capitolo intitolato “L’ingegnere volante del canestro” che, in poche ma azzeccate parole, tratteggia in pieno l’essenza del “Pierlo”, talmente avanti nel tempo da essere notato, nel’72 alle olimpiadi di Monaco, dagli scout americani, impressionati dal talentuoso player dal cuore canturino. Accanto al playmaker forse più forte della nostra storia ci sono anche il “Principe” Rubini, il leggendario Sandro Gamba, l’icona Dino Meneghin, e coach Dan Peterson, americano di nascita ma italiano d’adozione, forse il primo coach di basket a diventare, in Italia almeno, un personaggio, tanto che oggi viene ricordato più per il suo “Mamma, butta la pasta” che per i suoi tanti trofei, con Virtus Bologna prima ed Olimpia Milano poi.
Gli europei
E poi, tanti europei, molti dei quali visti anche sui nostri parquet, quando la Serie A era una sorta di mini-NBA europea; qualche nome? Tralasciando l’astro più splendente di sempre nella costellazione continentale, il mito Drazen Petrovic, ci sono Sergej Belov, uno che se fosse nato adesso sarebbe una star indiscussa della NBA, lo zar Arvydas Sabonis, Kresimir Cosic, con il suo no alla NBA, e quella macchina da canestri, e punti, che risponde al nome di Drazen Dalipagic, “Praja” per gli amici, capace di infilare 70 (set-tan-ta !!!) punti all’allora capolista del torneo, la Virtus Bologna. Un’autentica mitraglia nel tiro da fuori, anche da lontanissimo, frutto del grande sacrificio fatto in durissimi allenamenti, che Mola racconta con grande dovizia di particolari, andando oltre le gesta sul parquet, ma cercando di far capire, per “Praja” ma anche per tutti gli altri campioni raccontati, quanto oltre al talento sia importante, forse più importante, anche il duro lavoro in palestra o nei playground.
Una chicca? Sapete come Dalipagic si allenava ai tiri liberi? Tirandoli bendato…….
Stelle e strisce
Se l’Italia e l’Europa sono ben rappresentate in questa scorrevolissima e mai didascalica passerella di campioni, la parte del leone la fanno le star NBA. Mola li descrive con dovizia di particolari, analizzando le doti, le virtù, ma anche i vizi dei campioni a “stelle e strisce”.
Ci sono i “veci” George Mikan, con l’identikit del quale l’opera inizia, Bob Cousy, Bill Russel, “Mister 100” punti Chamberlain e Jerry West, i più moderni Magic Johnson, Kareem Abdul Jabbar ed il suo “Gancio Cielo”, Larry Bird, “Doc J” Julius Erving e tanti ancora, per arrivare a sua maestà Michael Jordan, al compianto Kobe Bryant e al GOAT Lebron James.
Insomma, come recita l’ultima di copertina, “un lungo viaggio on the road passando tra varie epoche, costellato di luoghi leggendari e protagonisti unici, con un semplice filo conduttore: l’amore per il basket”.
Emozione
Scorrendo i capitoli, brevi ma intensi ed ancor più emozionanti, il lettore rivive le gesta di ogni campioni manco lo avesse davanti agli occhi, anzi spesso, è accaduto anche al sottoscritto, li occhi li chiude per intraprendere un personale, onirico viaggio nel tempo fatto di ricordi e delle emozioni suscitate da quel campione, per vedere il quale, magari, facevi notte fonda attaccato alla TV, con il conforto della voce del mitico “Jordan” Aldo Giordani prima e Guido Bagatta e Dan Peterson poi. Insomma, un libro da leggere con grande passione sia da chi è avanti negli anni ed ha, se li ha ancora, i capelli brizzolati, per ritrovare spaccati, anche un po’ leggendari, del passato, sia dai più giovani, per conoscere il background di quel meraviglioso sport che è la pallacanestro.
L’autore, dal sito dell’editore DIARKOS
Giulio Mola, nato a Bari il 17.12.1968, è giornalista professionista dal 2004. Dal 2012 è Responsabile delle pagine sportive de “Qn-Il Giorno” ed è ospite fisso delle trasmissioni di TeleLombardia e Antenna Tre.
Ha pubblicato vari libri d’inchiesta, fra cui L’Ultima partita (2010), Pallonate mondiali (2014), Gli arbitri viaggiano da soli (2015) e libri su grandi personaggi come Mou (2010) e Ibracadabra (2011). É vicepresidente del Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi.
Vincitore nel 2016 del 6° Premio Giornalistico “Panathlon-Ussi”, nel 2018 del Premio per il giornalismo d’inchiesta “Antonio Maglio”, nel 2019 del Premio Giornalistico Nazionale “La Rosa d’Oro” e nel 2023 del Premio Nazionale di Giornalismo Sportivo per l’Etica nello Sport “Antonio Spallino”.