Dopo aver letto le ultime decisioni disciplinari inflitte alla nostra società per quanto accaduto nel post partita del derby contro Chieti, ovvero: squalifica del campo per 3 gare, squalifica per 3 gare all’assistant coach Massimo Gramenzi, inibizione dal 24 dicembre al 3 gennaio per l’addetto agli arbitri Angelo Albi e tre ammende per un totale complessivo di 900 euro abbiamo deciso di non stare in silenzio e di dire basta a questo scempio.

Il rapporto stilato a fine partita dai signori Alberto Giansante di Siena e Giacomo Fabbri di Cecina, oltre ad essere palesemente esagerato per come sono andati i fatti, non tiene conto di ciò che ha causato le reazioni di rabbia e sdegno da parte nostra, ovvero la loro pessima condotta arbitrale e la loro incapacità di dirigere partite di questo tipo e a questo livello.

Non è giusto che a pagare siano sempre le società sportive, è ora che gli arbitri si rendano conto anche dei loro errori e delle conseguenze dei loro errori. Nel derby contro Chieti a detta di tutti, e sottolineiamo tutti gli addetti ai lavori, la direzione dei signori Giansante e Fabbri è stata ampiamente insufficiente, con errori pacchiani e grossolani, frutto di un’evidente ed oggettiva incompetenza e, in qualche frangente, anche ingiustificata superbia.

Nella pallacanestro vige una regola non scritta, quella che i giocatori devono decidere una partita ed il Chieti la sua occasione per vincere l’ha avuta, con il tiro sbagliato da Di Emidio proprio nel finale di partita. Fischiare un fallo inesistente a Fabi a rimbalzo, marcato per di più da un lungo come Di Carmine, a 37 centesimi di secondo è un errore madornale che ha causato una logica e normale reazione di sdegno da parte nostra.

Non stiamo mettendo in dubbio la buona fede e odiamo i complottismi ma chiediamo con forza che la coppia Giansante e Fabbri sia a sua volta presa sotto esame da chi ne ha competenza per farlo, perché è assurdo che siano sempre e solo le società sportive a dover pagare di tasca propria, con tutti i sacrifici che fanno quotidianamente, l’incompetenza professionale di queste persone.

Il Teramo Basket 1960 auspica che non accadano più episodi del genere, Teramo è una piazza storica della pallacanestro e va trattata con rispetto.

Ufficio Stampa Teramo Basket 1960

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