Fattore campo determinante, nelle tre Gara-5 dei quarti di finale, tutti terminati con il successo, appunto, delle squadre di casa.
Nel tabellone 1, la Tecnoswitch Ruvo di Puglia ha regolato la Solbat Piombino, comunque protagonista di una serie stupenda. I pugliesi stentano soltanto nel primo quarto, chiuso dai toscani avanti di cinque, poi innestano l’overdrive nel secondo periodo, nel quale tirano con mani torride (7/7 da due e 5/10 da tre), stampando un parziale di 32-18 che vale il +9 nove all’intervallo lungo. Al rientro dagli spogliatoi, la Solbat prova a rosicchiare qualche punto, arrivando fino al -5 in un paio di occasioni, ma poi Ruvo allunga, chiudendo con un netto 94-77, punteggio che la dice lunga sulla ritrovata verve offensiva dei pugliesi, che alla fine portano ben cinque uomini in doppia cifra.
Tra questi spiccano i 25 di Jackson, con un rimarchevole 6/9 da oltre l’arco, ed i 17 di Galmarini, che aggiunge anche 13 rimbalzi. In casa Solbat quattro uomini in doppia cifra, con Berra a 17, ed 8/10 dal campo, e Venucci, protagonista di una serie straordinaria, a 15.
Nel cosiddetto tabellone 2, la Akern Libertas sfrutta la spinta del gran pubblico del “PalaMacchia” e regola Faenza del grande ex Garelli senza mai concedere un vantaggio ai neroverdi. Gli ospiti, che a sorpresa spediscono in campo anche un claudicante Poletti, rimangono in scia solo nel primo quarto, comunque chiuso dalla Libertas con quattro lunghezze di vantaggio. Nel secondo periodo, la Libertas stampa un parziale di 21-10, basato sulla solita grande difesa, che costringe Faenza ad un misero 3/15 dal campo.
Al rientro dagli spogliatoi, la Libertas sale fino al +17, sembra finita, ma i romagnoli, approfittando di un blackout offensivo dei padroni di casa, rientrano fino a -8 palla in mano. La Libertas però si scuote, torna a infilare la retina avversaria e riprende in mano il controllo della partita, chiudendo con un netto 72-59. Andreazza si coccola i 17 di Antonello Ricci, che tira con 4/6 nelle triple, e la doppia doppia, da 14 punti e 10 rimbalzi di Tozzi, ma soprattutto il rientro di Lucarelli, bravo ad infilare 8 punti in 12’ di utilizzo. Per Faenza, che tira con 17/54 dal campo, poco da salvare, se non la stoica prova di Poletti che, benchè claudicante, segna 9 punti in 14’ di utilizzo, con 2/3 dal campo e 5/5 dalla lunetta.
Il successo vale alla Libertas la semifinale, dove incrocerà le armi con la General Contractor Jesi che ha avuto il suo bel daffare per zittire le velleità della Bakery Piacenza. I biancorossi emiliani, infatti, escono meglio, molto meglio, dai blocchi di partenza, arrivando fino ad avere fino a 16 lunghezze di vantaggio, a 2’19” dall’intervallo lungo. Nel momento di maggiore difficoltà, i padroni di casa reagiscono chiudendo il primo tempo sotto di 10. In avvio di terzo periodo, Piacenza torna al +14, ma poi Jesi ingrana l’overdrive, impattando, con una tripla di Merletto, a 58” dalla fine del terzo periodo.
Nel periodo finale è battaglia totale, ed alla fine la spunta Jesi in volata, con il punteggio di 81-78, al termine di una partita davvero appassionante. Jesi la spunta nonostante i dieci rimbalzi in più conquistati da Piacenza, sfruttando le 18 perse ed il pessimo 16/29 i liberi della Bakery. Nei marchigiani cinque uomini in doppia cifra, con Merletto top scorer con 15 punti, frutto di un gran bel 2/2 dal campo, 3/5 nelle triple e 2/2 ai liberi. 14 di Marulli, in 20’ di utilizzo, e Casagrande che però tira con 4/14 dal campo. Per Piacenza, 20 di Rasio, con 8/16 dal campo, ed il gustoso contorno di 11 rimbalzi, per una doppia doppia da sottolineare, e 12 a testa della coppia Mastroianni–Maglietti.
Photocredits: Paola Licheri