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Settimana caratterizzata da tanti successi delle squadre italiane nelle Coppe Europee, con l’unica eccezione di Milano, ancora ko in casa. Vediamo nel dettaglio cosa è accaduto nelle varie manifestazioni
EUROLEGA, BENE LA VIRTUS, MALISSIMO MILANO
L’Eurolega della Virtus Bologna era iniziata in modo davvero negativo, con ben quattro sconfitte una in fila all’altra, una via crucis che sembrava destinata ad allungarsi nella calda trasferta di Belgrado, nella tana del Partizan del “guru” Obradovic. Invece, le “V Nere” hanno sorpreso tutti, espugnando la capitale serba e zittendo i 20.000 tifosi della “Belgrade Arena”. A decidere la contesa il ciuff di Clyburn a 12,5” dalla sirena finale, l’ultimo canestro ma non certo l’ultima emozione, se è vero, ed è vero !, che dopo quei due punti, in appena 12” sono arrivati la persa del grande ex Lundberg, la rimessa sbagliata da Hackett e l’“air-ball” di Ntilikina.
Quel che conta, però, è che i due punti siano saliti sull’aereo Segafredo, destinazione Bologna; un successo arrivato dopo 40’ caratterizzati da un grande equilibrio, nei quali ha prevalso la gran voglia dei felsinei di cancellare lo zero in classifica, ben raccontato dalla grande difesa nell’ultimo quarto, nel quale la truppa di Obradovic ha realizzato appena 8 punti. In una serata importante per il futuro europeo di Bologna, l’oscar del migliore in campo tocca a Will Clyburn, autore di ben 27 punti in 28’ di utilizzo, con 12/22 dal campo ed il canestro decisivo. In doppia cifra anche Cordinier (12) e Morgan, 10 con 2/2 nelle triple.
Partizan Belgrado – Virtus Bologna 69-70
Parziali: 20-15; 37-32; 61-57; 69-70
Partizan: Brown 8, Lundberg 14, Bonga 4, Marinkovic 10, Davies 4; T. Jones 20, C. Jones 6, Ntilikina, Nakic, Pokusevski 3; Washington ne, Koprivica ne. All. Obradovic.
Virtus Bologna: Morgan 10, Clyburn 27, Cordinier 12, Shengelia 8, ZIzic 4; Hackett, Belinelli, Polonara, Diouf 3, Tucker 6; Akele ne, Grazulis ne. All. Banchi.
Niente da fare, l’Olimpia Milano non ne vuol proprio sapere di decollare; dopo la clamorosa sconfitta contro lo Zalgiris di Andrea Trinchieri, nella quale i biancorossi lombardi avevano sprecato un vantaggio di 27 punti, arriva un altro stop casalingo, sia pure con una delle grandi del Vecchio Continente, l’Efes Istanbul. Determinante, in senso negativo, il pessimo approccio avuto da Tonut e compagni alla partita, al di là della pesante assenza di Josh Nebo. L’inizio molle vale subito una partita ad handicap, con l’Efes avanti di 12 alla fine del primo quarto ed addirittura di 21 a metà partita, e l’Olimpia che realizza appena 25 punti in 20’, bottino inguardabile a questi livelli, ben sottolineato dalla salva di fischi dei tifosi biancorossi all’intervallo.
Negli spogliatoi Messina si fa sentire e l’Olimpia arriva fino al -6, sul 50-56, ma i turchi ripartono con slancio, chiudendo poi con il punteggio di 96-84, con il pubblico che sfolla già prima della sirena finale. Qualcosa da salvare in una squadra che sta pensando all’ennesima rivoluzione, come dicono i contatti con Varese per scritturare Nico Mannion? Forse i soli 29 punti di Nikola Mirotic, suo top stagionale, mentre è lunga la lista delle delusioni, tra cui spicca la prova di Dimitrijevic, che chiude senza lo straccio di un punto e rivedibile in fase difensiva.
EA7 Emporio Armani Milano – Anadolu Efes Istanbul 84-96
Parziali: 11-23; 25-46; 59-66, 84-96
Olimpia Milano: Dimitrijevic, Bortolani n.e, Tonut 2, Bolmaro 5, Brooks 12, LeDay 16, Ricci 3, Flaccadori 3, Caruso 6, Shields 8, Mirotic 29. Coach Messina.
Efes: Larkin 2, Beaubois 9, Nwora 11, Bryant 19, Smits 11, Thompson 17, Johnson n.e, Poirier 9, Osmani 11, Oturu 7, Yilmaz n.e, Willis n.e. Coach Mijatovic.
EUROCUP, VINCONO VENEZIA E TRENTO
La sfida casalinga contro i tedeschi dell’Amburgo era per la Reyer Venezia la classica partita spartiacque; per continuare a sperare nei playoff, la formazione di Spahija non aveva alternative alla vittoria. Obiettivo raggiunto senza soverchie preoccupazioni, al termine di un confronto guidato dall’inizio alla fine. Gli orogranata, infatti, raggiungono anche le 24 lunghezze di vantaggio, dando sempre l’impressione di controllare il match, anche quando i tedeschi risalgono fino al -9. Venezia allunga fin dalla palla a due iniziale, grazie all’avvio super di Rodney McGruder, che realizza 10 dei primi 15 punti dei lagunari. Dopo 10’ Casarin e compagni sono sul +6, margine incrementato fino al 46-31 dell’intervallo lungo, di fatto una vera e proprio ipoteca sui due punti. Che infatti arrivano con il finale di 80-68, nonostante le ridotte rotazione Umana, ancora senza gli infortunati Parks e Tyler Ennis, in panchina ma solo per onor di firma. Con questo successo Venezia sale a quattro punti in classifica, e piò continuare l’assalto alla post-season. Oltre a McGruder in serata strepitosa, alla fine 28 per lui con 7/10 da due punti, in doppia cifra anche Simms (14) e Tessitori (10).
Umana Reyer Venezia – V. Towers Amburgo 80-68
Parziali: 22-16; 46-31; 62-48; 80-68
Venezia: Tessitori 10, McGruder 28, Lever ne, Casarin 6, Fernandez 2, Moretti 6, Ennis ne, Janelidze ne, Kabengele 7, Wheatle 2, Simms 14, Wiltjer 5. All. Spahija
Amburgo: Ivey 8, Rich 11, Lottie 13, Moeller, Grey, Kennedy 5, Reece 8, Barnett 5, Kuath 12, Ogbe 3, Heckmann 3. All. Barloschky
Il ragionamento fatto per Venezia, successo che riapre le chances di post-season, vale anche per la Dolomiti Energia Trento, finalmente a bersaglio anche in Eurocup. La compagine di Galbiati, infatti, capolista solitaria in campionato, con quattro successi in altrettante esibizioni, aveva stentato in Europa, dove aveva vinto soltanto una delle quattro gare giocate. La sfida con gli israeliani dell’Hapoel Tel Aviv, era diventata così una sorta di spartiacque per alimentare i sogni playoff. Jordan Ford e compagni se la sono aggiudicata al termine di 40’ emozionanti, che ad un certo punto sembravano regalare la vittoria agli israeliani. A 6’ dal termine, infatti, Beverley e compagni erano avanti di 9, un distacco che lasciava presagire l’ennesima serata storta dell’Aquila in Europa. Invece, i trentini sono stati bravi a non lasciarsi andare ed a tornare in parità, con un ciuff di Jordan Ford a 2’ dalla fine. Decisivo, nel rovente finale, il gioco da quattro punti di Cale ed i successivi quattro punti di Lamb, di fatto quelli che regalano il referto rosa a Trento. Nell’Aquila, gran prova di Jordan Ford, autore di 17 punti in 21’ di utilizzo, con 6/13 dal campo, e Anthony Lamb, top scorer del confronto a quota 23, con 6/7 da due e 2/6 da tre.
Dolomiti Energia Trento – Hapoel Tel Aviv 79-73
Parziali: 26-18, 41-38; 57-58; 79-71
Dolomiti Energia Trento: Ellis 4, Cale 9, Ford 17, Pecchia 2, Niang 9, Forray 3, Mawugbe 8, Lamb 23, Bayehe,Žukauskas 4, Hassan N.E. Coach Galbiati.
Hapoel Shlomo Tel Aviv: Motley 16, Ragland 8, Ruina, Timor 3, Blayzer, Foster 18, Beverley 7, Wainright 5, Yaacov, Ginat 10, Bentil N.E., Caboclo 6. Coach Dedas.
FIBA EUROPE CUP, DOPPIO SUCCESSO PER LA DINAMO SASSARI
Doppio impegno in una settimana per il Banco di Sardegna Sassari, sempre contro gli ucraini del Dnipro, entrambi al “Palaserradimigni”, entrambi terminati con il successo dei sardi, ancora a punteggio pieno nel proprio girone di FIBA Europe Cup. Il primo confronto, andato in scena martedì sera, vede il netto successo della compagine di Nenad Markovic, con il finale di 94-62. Cappelletti e compagni scappano via già nel primo quarto infilando nella retina ucraina la bellezza di 28 punti, subendone 17. Nel secondo periodo i sardi allungano ancora andando all’intervallo lungo con ben 23 lunghezze di vantaggio, sul 53-30, margine agevolmente mantenuto nel secondo tempo. Da segnalare che in casa Dinamo tutti gli uomini a disposizione di Markovic non solo sono scesi sul parquet ma sono anche andati a referto, con quattro uomini in doppia cifra, tra i quali spiccano i 23, in altrettanti minuti in campo, di Giovanni Veronesi, che chiude con 5/12 da due e 3/3 da oltre l’arco. In doppia cifra vanno anche Tambone (13 con 5/8), Halilovic (11) e Fresno, 10 in appena 12’ di utilizzo, con 5/7 dal campo.
Vittoria agevolmente ripetuta anche due giorni dopo, sempre con gli ucraini del Dnipro, partita pure questa giocata a Sassari, a causa della guerra che sta flagellando l’Ucraina. Anche questo è stato un confronto senza storia con i ragazzi di Markovic che partono con le mani fredde ma allungano con il trascorrere dei minuti tanto da volare al +11, sul 21-10, al termine del primo periodo, grazie anche agli ingressi in campo di Tambone e Cappelletti. Nel secondo periodo ecco la spallata definitiva, con le sembianze di un parziale nel quarto di 30-19 che vale il +23 dopo i primi 20’, nei quali la Dinamo mette 9 delle 18 triple tentate. Nei secondi 20’, i sardi mantengono agevolmente il vantaggio, mandando a referto ben 11 elementi, e chiudono con un netto 88-55, che vale il quarto successo consecutivo ed il primato nel Gruppo D della Coppa. In una serata nella quale Sassari tira con il 68,2 % da due ed il 46,2 da tre punti, da segnalare i 15 di Veronesi che mette quattro delle sei triple realizzate; in doppia cifra anche Tambone (11), Halilovic (11), Bendzius (11), e Cappelletti (10).
Dinamo Sassari – BC Dnipro 94-62
Parziali: 28-17; 53-30; 78-47; 94-62
Dinamo Sassari: Cappelletti 5, Bibbins 7, Trucchetti 2, Halilovic 11, Fobbs, Tambone 13, Veronesi 23, Udom 8, Bendzius 6, Vincini 5, Sokolowski 4, Renfro 10. All. Markovic
BC Dnipro: Koldomasov 2, Sorochan 5, Dubonenko 11, Lishchyna 2, Sypalo 11, Tymofeyenko 10, Konlev 11, Mishula 5, Zakurdalev 4, Horobchenko 1. All. Koval
BC Dnipro – Dinamo Sassari 55-95
Parziali: 10-21; 29-51; 39-73; 55-95
Dnipro: Koldomasov 4, Sorochan n.e, Dubonenko 6, Lischyna 6, Sypalo 5, Tymofeyenko 2, Koniev 10, Mishula 11, Zakurdaiev 8, Horobchenko 3. All. Koval
Dinamo Sassari: Cappelletti 10, Bibbins 9, Trucchetti 8, Halilovic 11, Fobbs 7, Tambone 11, Veronesi 15, Udom, Bendzius 11, Vicini 5, Sokolowski 9, Renfro 2. All. Markovic
Savino Paolella