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Se oggi ci esaltiamo per un canestro di LeBron James o una tripla di Kevin Durant, e prima ancora lo facevano per una giocata di Michael Jordan, il merito è di un solo uomo. James Naismith, questo il suo nome, colui che buttando giù 13 regole per dare un diversivo ai giocatori di rugby e football americano dette vita al magico mondo della pallacanestro.
Naismith: l’uomo che rivoluzionò il mondo dello sport
Siamo nel novembre del 1861, l’Italia è diventata nazionale solo da pochi mesi, e Mr Naismith vede la luce ad Almonte, paese distante una sessantina di chilometri di Ottawa. In quel momento, neanche papà John e mamma Margaret possono immaginare che quel bambino qualche decennio dopo rivoluzionerà il mondo dello sport concedendo all’uomo, per sua ed unica invenzione, uno degli sport tra i più seguiti al mondo. Purtroppo per loro, i genitori non vivranno abbastanza da vederlo realizzato, perché moriranno entrambi per tifo addominale quando James ha appena nove anni nello spazio di pochi giorni: il 19 ottobre 1870 muore il padre, il 6 novembre, data di nascita di James, muore invece la madre. Il piccolo James, la sorella ed il fratello vengono quindi allevati, sempre nei pressi di Almonte, dallo zio e dalla nonna materna.
Sembra il prologo della storia di un piccolo orfanello disastrato, che però ha la fortuna, in un inizio di vita così difficile, di avere uno zio che lo obbligherà a proseguire gli studi. Riuscirà così ad entrare all’università, dove gli si aprirà il mondo dello sport, una grande passione che farà da sfondo ai suoi studi in teologia e filosofia, fino a quando sarà proprio lo sport a divenire il fulcro centrale della sua vita: viene assunto come professore di educazione fisica alla McGill University, università in cui ha studiato, per poi spostarsi per la stessa professione a Springfield, nel Massachusetts.
Un’alternativa alla ginnastica
Ed è proprio qui che il professor Luther Halsey Gulick chiede a Naismith di studiare un’alternativa alle lezioni di ginnastica, un qualcosa da disputarsi al chiuso, diretto, di facile apprendimento e divertente. Naismith si prende un po di tempo, pensa, pensa e ripensa, mette insieme i ricordi da bambino in cui giocava ad un gioco in cui si doveva scagliare in un punto un sasso, ci mette un po di modernità degli sport di squadra e partorisce così le famose 13 regole, una sorta di “leggi fondatrici” su cui si baserà il nascente “basket ball” , rigorosamente staccato; “basket” in inglese vuole dire cesto, e furono proprio due cesti di pesche i primi canestri di sempre.
Il primo regolamento
Nel primissimo regolamento redatto da Naismith, tra i vari accorgimenti, la partita prevede due tempi da 15 minuti ciascuno e che ogni canestro valga un punto: è così che la prima partita in assoluto, tenutasi nel dicembre del 1891 da un gruppo di ragazzi del college (passati alla storia come il “First Team”) terminerà 1-0 (le cronache dell’epoca dicono che il canestro fu messo a segno da un certo William Richmond Chase), con nove giocatori per parte.
Si gioca, ovviamente, con una palla rotonda che può essere toccata solo con le mani, assolutamente vietato dare pugni, colpire l’avversario e spostarsi con la palla tra le mani. All’incirca tre mesi dopo, dopo anche una pubblicazione sul “The Triangle” , che illustra le regole del nuovo gioco , ecco il primo match ufficiale: una squadra di docenti batte per 5-1 un gruppo di studenti.
Il basket dilaga in tutto il mondo
Il dado è tratto, il basket dilaga: tra ragazzi la voce corre veloce, chi viaggia lo esporta nei territori in cui va (ci metterà del suo anche il Primo Conflitto Mondiale, con l’esplosione anche in Europa del nuovo sport per mano dei soldati americani giunti nel Vecchio Continente) mentre Naismith nel frattempo si trasferisce in Colorado, dove diffonde il “suo” sport (che lui stesso non ha voluto chiamare “Naismithball”, come inizialmente suggeritogli) e nel frattempo di laurea in medicina. La pallacanestro invece fa passi da gigante, iniziano a farsi regolamenti sempre più precisi e nel 1904 va in scena il primo torneo dimostrativo; a Berlino nel 1936 infine debutta nei Giochi Olimpici. Fu proprio Naismith ad alzare la prima palla a due alle Olimpiadi, e fu lui ad essere nominato primo presidente della Federazione Internazionale della Pallacanestro. L’NBA nascerà dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1946.
James Naismith se ne andrà nel 1939, a Lawrence, nel Kansas, dove nella sua casa chiuderà gli occhi il padre fondatore di uno degli sport più amati e seguiti di oggi, che in questo 157^ anniversario della sua nascita merita di essere ricordato. Qualunque appassionato della palla a spicchi, in cuor suo, deve sentirsi un pizzico debitore verso quest’uomo, e se davvero ci sarà vita ultraterrena, una stretta di mano se la metterà tutta.
[…] James Naismith, professore all’Università di Springfield, nel Massachusetts, è il fondatore del basket. Ma cosa lo spinse a creare questo sport? Nel 1891, l’inverno colpì duramente il Nord America e la situazione climatica impedì agli studenti di praticare tutti quegli sport all’aperto molto popolari negli Stati Uniti, come il baseball e il football americano. Naismith decise quindi di creare uno sport adatto alla pratica indoor, in palestra. L’insegnante passerà quindi 14 giorni studiando e creando le regole di un nuovo sport ispirandosi al gioco “duck on the rock”. Nacque così il basket. […]
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